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Cittadini: clienti o persone libere? Noi non abbiamo dubbi.
L’ultimo consiglio comunale dell’anno ha visto la discussione di alcuni dei documenti più importanti per la vita di un comune: il bilancio e il DUP, bussola per lo sviluppo della comunità nei successivi tre anni. Durante la seduta, il sindaco ha sostenuto come i cittadini siano semplici “clienti” e lo si è potuto vedere anche da un bilancio più orientato a far profitto che a sostenere le persone. Noi abbiamo un’altra idea di comunità. Ma andiamo per gradi.
Ecco cosa prevede il bilancio 2025:
• Un taglio del 75% sulle politiche giovanili
• Un aumento di 100 euro (+33%) annui di affitto per le associazioni con sede al Centro Civico Fogazzaro (evitabile con l’eliminazione del superfluo ruolo del Presidente del Consiglio Comunale)
• Un’unica nuova opera pubblica prevista, un impianto di autoalimentazione in contraddizione con la volontà di diffondere la cultura delle CER espressa in campagna elettorale dalla maggioranza
• Un aumento dei costi dei servizi di segreteria come l’accesso agli atti e la digitalizzazione dei documenti
Questo bilancio di tagli alla comunità e maggiori costi dei servizi ben sintetizza la visione aziendale dell’ente a cui inneggia il sindaco. Per noi il cittadino non si riduce a essere un comune cliente. Cittadino deriva dal latino "civis", cioè uomo libero. Infatti, l’amministrazione non deve limitarsi a offrire servizi al cittadino ma deve sostenere la sua piena realizzazione.
I tagli sulle politiche giovanili, la diversità di trattamento tra le associazioni non vanno certo in questo senso ma creano una netta distinzione tra cittadino (o "clienti") di serie A e B.
Non solo ci siamo opposti a questa misura ma abbiamo anche proposto una nuova palestra per la scuola Don Milani. Uno spazio necessario per i ragazzi e per le tante associazioni sportive, un progetto che profuma di futuro.